Messaggio del DS del 17 marzo 2020

                                                                          

Liceo Scientifico Statale “P. Ruggieri”

Carissimi ragazzi, carissime ragazze,

sono ormai passati più di 10 giorni da quando, nel giro di pochissime ore, sono state sospese le lezioni; a "scopo precauzionale" dissero il Ministro dell'Istruzione Azzolina e il Presidente del Consiglio Conte.

Da quel momento il coronavirus, il motivo che ci preclude ancora oggi la possibilità di accogliervi tra i banchi, sta diffondendosi e progressivamente le misure di prevenzione sono diventate sempre più restrittive.

Dover sacrificare la nostra "normalità" ci rende incerti, disorientati ansiosi.

E questo senso di spaesamento si manifesta ancor più in voi, che state attraversando la fase della vita in cui l'amicizia, la condivisione tra pari, che sono rese possibili anche dalla scuola, costituiscono valori e contesti nuovi, in cui potete sperimentarvi e crescere acquistando autonomia dalla famiglia.

Ragazzi miei, in questa situazione delicata in cui c'è un forzato e totalizzante ritorno in famiglia, sentiamo la necessità di unirci ai vostri cari e di starvi accanto, per farvi sentire viva l'appartenenza a questa comunità scolastica e presente la condivisione con compagni e docenti e con tutto il personale, con momenti in cui, sia pur virtualmente, si possa imparare, commentare, approfondire, ma soprattutto "stare insieme".

Avete affrontato problemi grandi come il rischio dei doppi turni, avete manifestato per l'ambiente, siete stati tutti insieme con gli striscioni per fare sentire la nostra forza, la forza del Liceo Ruggieri. Stavolta il nemico è diverso, è invisibile e subdolo. Mai come adesso, però, è necessario far sentire la nostra forza, mai come adesso la posta in palio è alta, mai come adesso si vince solo se stiamo tutti insieme.

Allora restiamo a casa, distanti fisicamente e uniti dalla tecnologia digitale, ma soprattutto dal cervello e dal cuore.

Approfittiamone per fermarci. Per riflettere su noi e sul nostro mondo.

"Può, il batter d'ali di una farfalla in Brasile, provocare un tornado in Texas?" si chiedeva Lorenz. Adesso sappiamo che la risposta è SI, un SI inciso a fuoco nel nostro quotidiano. 

Alla fine ci ritroveremo tutti più consapevoli, e guarderemo con occhi stupiti le stelle nel cielo sopra di noi, ci soffermeremo ad ascoltare le onde del mare, a respirare il profumo degli aghi di pino nel bosco, ad ascoltare con empatia la voce degli altri. E staremo più attenti ad ogni "battito di ali di farfalla" prima di esserne causa. 

Quando torneremo a scuola vi aspetto per riprendere il filo di un dialogo interrotto, per affrontare di nuovo problemi come il cyberbullismo, le dipendenze da sostanze, l'incertezza del futuro, la sostenibilità ambientale... con una maturità diversa, con una maggiore consapevolezza dei nostri obblighi etici reciproci, che ci porterà a dare di più accorgendoci con gioia che per questo avremo molto di più dagli altri. 

Vi abbraccio con affetto.

Fiorella Florio